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IL MIO VIAGGIO NEL SALENTO

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Adesso che sono passati giorni dal mio rientro dal Salento e che le mie vacanze sono quasi al termine, ripenso a tutto ciò che ho vissuto e a tutto ciò che di meraviglioso hanno potuto godere i miei occhi. E sono pronta a scrivere.

La vacanza nel Salento è nata un pò per caso e un pò all’ultimo minuto, ma era già un paio di anni che guardavo foto, curiosavo online, leggevo esperienze di alcuni travel blogger e ascoltavo ammaliata i racconti di amici che ci erano già stati. Mi sono chiesta cosa stessi aspettando ancora. Ho prenotato un volo low cost su Brindisi, cercato un hotel che fosse in una località più a sud possibile e preso un’auto a noleggio online. Poi, sono andata a comprarmi la mia Lonely Planet dedicata alla Puglia.

Il fatto è che sono arrivata a queste vacanze molto stanca, e l’idea di andare una decina di giorni al mare mi faceva già sentire su un altro pianeta. Ma dopo tanti viaggi all’estero, sentivo il bisogno di un mare nostrum, un mare italiano. Avevo voglia di questo, sì. Ho scelto un hotel a Santa Maria di Leuca, che in latino è detta de finibus terrae, cioè l’ultimo pezzo di terra. E’ sulla punta del tacco dello stivale: qui il mare Adriatico e il mar Ionio si incontrano e si passano il testimone come in una staffetta universale. E io volevo stare proprio qui, così avrei anche potuto più facilmente spostarmi sia sul lato adriatico sia sul lato ionico, perché, fondamentalmente, non volevo perdermi nulla.

Il mio tour nel Salento è cominciato il giorno stesso che sono atterrata a Brindisi e in compagnia abbiamo ritirato l’auto a noleggio: avevo già in mente tutto quello che volevo vedere. Quindi prima tappa Alberobello.

Da bambina a casa su una mensola c’era un piccolo trullo che osservavo sempre con curiosità. Un piccolo souvenir di un viaggio fatto dai miei quando erano soltanto loro due e di me non era ancora prevista nemmeno l’esistenza. Per anni sono stata a osservare quel piccolo souvenir, quella casetta a punta tutta bianca con uno strano tetto. E così Alberobello ha avuto la priorità.

Alberobello si trova nel cuore della Valle d’Itria e i trulli sono una costruzione diffusa un po’ in tutta l’area, tra distese di ulivi e terra rossa. Ci siamo arrivati in una giornata di sole senza manco una nuvola, il cielo blu perfetto come solo Dio poteva fare. E Alberobello era lì con le sue stradine, i suoi viottoli e i suoi trulli. Mi sono addentrata ovunque: volevo vedere, fare foto, scoprire e andare alla ricerca di qualcosa di artigianale, qualcosa di bello e fatto a mano da portare a casa dal mio viaggio, come avevano fatto mia madre e mio padre. Mi sono comprata un centrotavola lavorato a macramé, un tipo di ricamo molto particolare – e molto difficile da realizzare – che rischia di scomparire perché nessuno più lo vuole imparare, e ovviamente un piccolo trullo.

Dopo Alberobello, la destinazione è stata l’hotel a Santa Maria di Leuca, anche perché eravamo in piedi dalle 4.15 del mattino. Ho scelto un hotel un po’ fuori dal paese, volevo qualcosa di simile a una masseria, che fosse nel verde o tra gli ulivi. Il Montirò Hotel è stata una decisione assolutamente perfetta.

Nei giorni successivi, abbiamo dato la precedenza alla costa adriatica, dove ci sono meno spiagge, ma molti più scogli, grotte e calette. E sono state proprio le grotte ad attirare la mia attenzione. Nella zona di Castro abbiamo visitato la Grotta Zinzulusa, dentro la quale ci si addentra a piedi con una guida e pagando un biglietto che dura tutto il giorno. Poi con una barca, abbiamo visitato la Grotta Azzurra e la Grotta Palombara. E il colore del mare, vi assicuro, è difficile da descrivere. Perché ti lascia senza fiato con tutte quelle sfumature di azzurro, verde e blu.

Rientrando verso Santa Maria di Leuca, abbiamo optato per la Litoranea, la strada che costeggia il mare e che attraversa tutte le località. Se non avessimo optato per questa scelta non saremmo arrivati a Tricase Porto, un paesino con un piccolo porto e un paio di ristoranti interessanti.

Sempre sulla costa adriatica sono stata a Torre dell’Orso dove c’è una favolosa spiaggia incastonata tra rocce e alla famosa Grotta della Poesia, una piccola insenatura con acque trasparenti. Tutti volevano fare una foto qui, ma ovviamente, essendo ad agosto, c’era parecchia gente, e quindi non è stato semplice!

Poco distante da qui nella località di Melendugno, è possibile lasciare parcheggiare l’auto e addentrarsi in un sentiero che porta sul costone di roccia che dà sul mare. Da qui si possono ammirare le Due Sorelle, due faraglioni che raccontano una strana leggenda. Si dice che due sorelle abbiano perso la vita in mare e che per questo due faraglioni siano emersi dalle acque in loro ricordo. I due faraglioni sono vicinissimi tra loro, quasi in un tentativo di abbraccio.

E poi è stato il momento della costa ionica. Risalendo da Santa Maria di Leuca, abbiamo passato una giornata in spiaggia a Pescoluse, in quella zona di costa chiamata Maldive del Salento. C’è una gigantesca sdraio a segnalare la località, impossibile non vederla. Qui il mare è completamente diverso. La costa è tutta spiaggia libera per kilometri. A ridosso della spiaggia è tutta terra rossa e selvaggia e poi solo la strada.

Ecco, lasciatela così. Non mettetevi a costruire casermoni, megaresort ed ecomostri. Questa costa infinita e selvaggia merita di essere lasciata così, accessibile a tutti, ma aperta e libera.

Sarà perchè quel giorno il vento soffiava forte e il mare era piuttosto agitato, ma le Maldive del Salento mi sono sembrate davvero un posto incredibilmente esotico. Diciamo pure che c’è stato un momento in cui mi sono detta: ciaone, io resto qua.

Quando mi sono ripresa da tutto il vento, il mare e il sale, abbiamo organizzato una giornata in un’altra meravigliosa località nell’entrotrerra: Ostuni.

Ostuni è arroccata su una collina ed è tutta bianca. Così si è difesa dalle invasioni e dalle pestilenze. E’ bellissima e io me ne sono davvero innamorata. Abbiamo girato a piedi tutto il tempo, mi sono persa nelle stradine, nelle botteghe di ceramiche, di gioielli e abiti fatti a mano. Qui – ma se qualcuno di voi ha seguito tutto il mio viaggio su Instagram lo sa! – ho fatto il mio shopping più interessante e soprattutto mi sono comprata un Pumo!

Rientrando da Ostuni, ci è stato consigliato di fare un salto a Torre Guaceto, di nuovo sulla costa adriatica.  Qui abbiamo lasciato l’auto in un parcheggio lungo la strada e un trenino turistico ci ha portato fino alla spiaggia. Era domenica, tardo pomeriggio, se n’erano andati praticamente tutti. Avete presente com’è una spiaggia senza nessuno?

Gli ultimi giorni abbiamo rallentato: siamo stati più in spiaggia e goderci il mare e il sole e dedicato solo una mezza giornata a Gallipoli, la cittadina più grossa e famosa del Salento sulla costa ionica. Non avendo molto tempo ed essendo con altre persone, ci siamo concentrati sul mercato del pesce – che volevo vedere assolutamente! – , sul centro storico e sulla camminata della Riviera. Ma, quando gli altri si sono distratti, sono riuscita a infilarmi in un negozietto carinissimo di abiti e accessori fatti a mano. E a fare shopping, ovviamente! 🙂

Il giorno della partenza, avendo il volo la sera, l’ho lasciato per Santa Maria di Leuca. Dall’hotel ho camminato a piedi fino al faro e al Santuario, una camminata di qualche km ma fattibile per chiunque. Il faro è della Marina Militare e illumina fino a 40 km di distanza. Accanto, un piazza assolata porta al famoso Santuario. Qui dove la terra finisce, entrambi vegliano, danno luce e speranza a chi ha perso la rotta, a coloro che vivono questa terra e a chi, come me, passa di qui.

Seduta su una poltroncina in aeroporto, attendo l’apertura del mio gate. Nella valigia ci sono i piccoli oggetti che mi sono comprata e di cui sono orgogliosa perché hanno reso possibile questo racconto. Negli occhi ho ancora la luce, il colore del mare, nella mente mille immagini che valgono più di ogni fotografia. Mi sento il cuore pieno di emozione, penso a tutto ciò che ho visto e a ogni incontro speciale fatto.

Il Salento, una terra incredibile: ho adorato la mia vacanza!

Daniela

 

 

 

WEEKEND SULLA RIVIERA ROMAGNOLA: CATTOLICA

A fine settembre sono stata un weekend al mare per godermi l’ultimo sole prima di affrontare l’inverno.

Da anni ogni anno mi concedo, quando mi è possibile, un weekend sulla riviera romagnola e precisamente a Cattolica.

E’ una cittadina piccola ma molto vivace e accogliente, capace di offrire moltissimo: è un posto dove mi rilasso, dove mi sento perfettamente a mio agio, come se fossi a casa, anche se non è la mia terra.

L’aria, le persone, l’atmosfera, la musica un pò ovunque, il cibo e il vino: tutto sa di qualcosa di cui sento il bisogno sempre, che mi fa sentire bene e che mi conquista totalmente.

Dopo essere stata in vacanza in altre località della riviera – Cervia, Cesenatico, Milano Marittima, Rimini e Riccione – mi sono accorta che è Cattolica il posto che in assoluto preferisco, senza nulla togliere a tutte le altre.

Ho imparato a viverla più in profondità e ogni volta ne conosco un pezzetto nuovo che prima mi mancava. Me ne sono innamorata, sì.

Nel corso degli anni, ho trovato i miei posti preferiti dove mi piace andare a mangiare il pesce, come il ristorante Gambero Rozzo e le strutture alberghiere dove mi piace tornare, l’Hotel San Marco e l’Hotel Europa Monetti, a due passi l’uno dall’altro ed entrambi a ridosso del Piazzale 1° Maggio, luogo di eventi all’aperto e spettacoli adiacente a un giardino con bellissime fontane.

A cavallo del ponte del 1° maggio ogni anno si svolge la meravigliosa Festa dei Fiori: tutto il piazzale e le vie immediatamente limitrofi si riempiono di bancarelle in fiore di ogni tipo e colore. Oltre a essere un vero spettacolo per gli occhi, è una vera e propria festa all’aria aperta che festeggia la bella stagione e allo stesso tempo annuncia che l’estate non è più così lontana.

E nelle giornate in cui ho trovato brutto tempo non ho potuto fare a meno di andare a visitare l’Acquario, dentro il Parco Le Navi: l’Acquario è inserito in un complesso di edifici costruiti negli anni ’30, recuperati e ristrutturati, la cui forma ricorda appunto quella  di una nave. L’Acquario di Cattolica è davvero immenso e ospita moltissime specie animali dallo squalo ai pinguini. Per me, che sono un’appassionata del mare, è un posto in cui mi meraviglio sempre.

Sono stata a Cattolica anche in inverno, per festeggiare il Capodanno: il mare ha suo fascino anche durante la stagione fredda.

Ogni volta il viaggio richiede circa tre ore, il paesaggio della pianura che scorre lungo l’A1, la speranza di superare lo snodo di Bologna senza incappare nella coda perchè non vedo l’ora di arrivare, per poi finalmente scorgere il casello e l’uscita: ancora qualche chilometro e ci siamo. Nel momento in cui parcheggio la macchina, so che resterà lì per tutto la durata del weekend perché non ne avrò bisogno e intanto con la testa sto già immaginando la grigliata di pesce mentre sento un profumino di piadina calda appena fatta.

E poi c’è il mare.

Ora, per una persona come me che ha una passione per il mare ma vive in un posto dove il mare non c’è, il mare è un desiderio costantemente sveglio, qualcosa che pulsa dentro tutto il tempo, un richiamo continuo senza pause.

Nei mesi di alta stagione, come tutte le località della riviera romagnola, la spiaggia della riviera è attrezzata con ombrelloni e lettini colorati posti ordinatamente in fila. E per nulla ammassati fra loro, come erroneamente si pensa. C’è spazio e rispetto davvero per tutti: giovani, famiglie, coppie e bambini.

Ma a maggio e a settembre, quando ancora i bagni non sono tutti aperti, la spiaggia offre uno spazio infinito per correre, passeggiare con il cane, sedersi nella sabbia a chiacchierare o semplicemente stare lì a guardare il mare.

Che è di un colore azzurro-verde e l’acqua è trasparente.

Molte volte mi sono sentita dire: “Ma perché vai sull’Adriatico? E’ molto meglio il mare della Liguria o quello della Toscana”.

E tutte le volte, prima di rispondere sorrido pensando sempre la stessa cosa: a me piace la spiaggia grande, quella che il mare lo devi raggiungere. Mi piace questa cittadina, la sua gente, l’atmosfera, fatta di piccoli scorci e soprattutto di quell’innata e innegabile propensione all’ospitalità che ogni anno si rinnova per offrire all’ospite qualcosa di più per farlo tornare, quella sensazione familiare che mi fa sentire a casa, che mi accoglie e mi diverte, che mi fa rallentare il ritmo e dove, appena posso, mi rifugio. Felice.